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“Antonio abbiamo esagerato. Nella playlist ci sono 55 brani, che rappresentano 55 album usciti nell’ultimo mese e di cui dovremmo render nota, se davvero ci piacciono. Ma come si fa? Mollo di fronte a questa mole di lavoro, aiutami.” 

“Che ognuno si sintonizzi dove vuole e se vuole”.

In questa playlist non c’è un filo: sono i brani che rappresentano le uscite che riteniamo più intriganti di questo ultimo mese, più una anticipazione: i Baustelle (che escono venerdì 14 aprile con “Elvis”; data anche del nuovo album dei Metallica, “72 Seasons”). Delle uscite del 21 aprile (come Vinicio Capossela) ci pensiamo nella playlist di maggio.

Ci sono alcuni nomi più che noti: Depeche Mode con l’ottimo album “Memento Mori”, Lana Del Rey con la sua aurea affascinante “Did you know that there’s a tunnel under Ocean Blvd”, gli U2 con le reinterpretazioni dei singoli più noti della band irlandese. Tra gli italiani c’è Madame con l’album rosso dell’amore che ci ha colpito con “La festa della cruda verità”, c’è Dente con il suo ottavo disco “Hotel Souvenir”, Mauro Ermanno Giovanardi che omaggia Pier Paolo Pasolini. 

Ma abbiamo ben 8 album di copertina. Gli altri saranno raccontati a voce, o a chi ci chiede informazioni.

The Weave “The Weave” (Pias) 
Sono l’unica band che ripeschiamo dalla playlist di febbraio, perché li abbiamo riascoltati bene. E’ la band di Graham Coxon (chitarrista dei Blur, ma anche cantautore e pittore britannico) e della sua compagna Rose Elinor Dougall, cantante e cantautrice già membro delle The Pipettes. 

Unknown Mortal Orchestra “V” (Jagjaguwar) 
La band dell’artista neozelandese/hawaiano Ruban Nielson realizza il suo disco più intrigante e complesso tra softpop e psichedelia (ondarock). 

Boygenius “The Record” (Virgin Music) 
Sono tre cantanti/cantautrici americane: Julien Baker, Phoebe Bridgers e Lucy Dacus. Mi hanno fatto tornare voglia di indie rock. Più ascolto l’album e più mi piace. Su questo genere ci sono anche i Civic (il singolo sarebbe un perfetto riempipista rock), i Daughter, i Mudhoney, Sleaford Mods, i Manchester Orchestra.

Kali Uchis “Red moon in venus” (Universal) 
Siamo nella sfera più pop che potessimo raccontare, ma qui si tratta di una cantante e cantautrice americana che merita un ascolto. Collabora con i Gorillaz, con Jorja Smith, Juanes,  ha aperto il tour mondiale di Lana Del Rey nel 2018 e i concerti americani di Tyler the Creator nel 2022. 

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Lonnie Holley “Oh Me Oh My” (Jagjaguwar) 
Oh Me Oh My è il nuovo album del 73enne artista statunitense, fiancheggiato da Michael Stipe, Moor Mother, Bon Iver e Sharon Van Etten. Un epico racconto di gioco e saggezza, infanzia mancata e arte terapeutica. 

Cecile McLorin Salvant “Mélusine” 
La cantante jazz franco-americana Cecile McLorin Salvant presenta Mélusine: le canzoni raccontano la storia della leggenda popolare europea Mélusine, una donna che ogni sabato si trasforma per metà in un serpente, a causa di una maledizione lanciatale dalla madre da bambina. Il suo precedente album “Ghost Song” ha ricevuto 2 nomination ai Grammy ed è stato inserito tra i migliori album del 2022 da NPR, New York Times e Jazzwise.  Tra gli album Jazz abbiamo incluso anche Adam Blackstone, contrabbassista con tante collaborazioni, Brad Meldhau, i WAAN con il progetto “Echo Echo” e l’arpista jazz straordinaria Brandee Younger.

Jenny O. “Spectra” (Mama Bird Recording Co.) 
Musicista e cantautrice californiana che ci stupisce con un pop psichelico dalla genuinità frizzante e coinvolgente: “You are loved eternally” è una traccia da ascoltare ogni mattina al risveglio. 

Cat Clyde “Down Rounder” Giovanissima country singer canadese che ci ha colpito per freschezza e maturità della composizione. Nell’ambito folk-country troviamo anche la meravigliosa Juni Habel (folk), Emma Tricca, Van Morrison, Matt Elliott.

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Fate una Buona Pasqua,

Livia e Antonio